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DOSSIER
Telefoni cellulari ed onde
elettromagnetiche
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.: ONDE E SALUTE, QUANTE STORIE :.
di Angela Toccaceli
Più antenne meno potenti per tutelare la salute
L'informazione trasmessa e ricevuta da stazioni radio base e rigenerata da ripetitori radiotelevisivi è trasportata tramite onde elettromagnetiche, date da una combinazione di campo elettrico e campo magnetico. Tali onde di natura "artificiale", cioè generate dall'uomo, si sovrappongono a quelle di origine naturale (la stessa luce è un'onda elettromagnetica), interagendo con gli organismi viventi e andandone ad alterare l'equilibrio elettrofisiologico. Essendo l'elettrosmog in continuo aumento, a causa dello sviluppo economico e tecnologico che porta sempre nuovi oggetti emettitori di radiazione nelle nostre vite, è necessario stabilire se, e in quali condizioni, le onde elettromagnetiche possono causare danni alla salute e quali misure adottare per marginare eventuali rischi. Nonostante i numerosi studi fatti in materia, la valutazione di tali rischi risulta molto complessa. Possibili variazioni sull'organismo, ( i cosidetti effetti biologici), dovute all'esposizione, possono certamente provo- care danni alla salute nel momento in cui il nostro corpo non sia più in grado di compensare le alterazioni subite. Gli effetti biologici si distinguono in termici, cioè derivanti da un innalzamento della temperatura corporea conseguente all'assorbimento di una frazione della potenza del campo incidente, e non termici relazionati al possibile sviluppo di tumori o altri fenomeni degenerativi. Ora il punto cruciale è stabilire se le intensità di campo elettromagnetico prodotte da strumenti come il cellulare o dalle antenne per la trasmissione possono determinare alterazioni significative nell'equilibrio del nostro corpo.
Le frequenze in cui operano i ripetitori e le stazioni radio base (radiofrequenze e microonde) sono definite radiazioni non ionizzanti, non hanno cioè energia sufficiente per rompere i legami chimici e quindi alterare le funzioni vitali delle cellule o danneggiare le molecole di DNA presenti in ognuna di esse.
Svariati studi sono stati fatti anche sulla pericolosità derivante dal solo uso dei telefonini; essendo questi molto vicini al corpo, parte della potenza da loro emessa può essere assorbita dai tessuti umani. La potenza utilizzata dai telefonini GSM risulta però molto bassa e lo è ancora di più quella dei nuovi UMTS.
La conclusione che si potrebbe quindi trarre, che è poi quella di una gran parte degli studi effettuati, è che i telefonini, di per sé, risultano innocui. Come già indicato, tuttavia, la valutazione di questi effetti è piuttosto complessa, e richiede studi prolungati nel tempo su un numero molto ampio di soggetti.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze non ci sono motivi per allarmismi sull'uso dei cellulari e nell'attesa di "maggiori" certezze scientifiche, basta solo un po' di buon senso.
