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DOSSIER
Il referendum sulle indennità dei consiglieri regionali umbri
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...::: L'INTERVISTA :::...

di Francesco Montanari

PERUGIA – Il referendum sulle indennità troppo alte per i consiglieri regionali è oramai alle porte. Il comitato per il referendum ha infatti raggiunto la soglia delle 10 mila firme (superate le 12 mila) ed è oramolto ottimista per il voto nella prima metà di giugno in concomitanza con quello per il referendum sulla procreazione assistita.

All’interno del comitato e suo portavoce, Claudio Abiuso della lista civica “l’Altra Perugia”, al quale abbiamo posto delle domande in merito alla questione referendum.

Può descriverci i motivi scatenanti della nascita del comitato per il referendum?

“Tutto è nato un anno fa, quando il Consiglio Regionale dell’Umbria con la legge n° 10 del 4/07/2003 (votata da tutti i consiglieri tranne Ripa di Meana, che ha lasciato l’aula), ha portato l’indennità dei consiglieri dal 65% all’80 % rispetto a quella dei parlamentari. Una percentuale francamente elevata, dato che in tutta Italia, tranne che nel Lazio, l’indennità è più bassa. A tutto ciò si è aggiunto che la bozza del nuovo statuto regionale, prevedeva un aumento dei consiglieri da 30 a 36 e il numero degli assessori esterni da 3 a 9, aggravando ulteriormente il peso economico per il bilancio della regione. Ritenuto che ciò fosse inopportuno, in una situazione di forte crisi economica e sociale, abbiamo deciso di metter su questa iniziativa, per bloccare lo spreco delle risorse economiche. L’elezione di alcuni consiglieri delle liste civiche nelle elezioni amministrative, ci ha poi fornito la possibilità reale di raccogliere le firme per il referendum”.

Chi sono i componenti del comitato, e quali sono le forze politiche favorevoli al referendum?

“Il comitato è composto da sei persone, quelle che hanno formalmente depositato il quesito e chiesto i moduli: Io e Maria Antonietta Spaccini della lista civica l’Altra Perugia, la Aristei e una sua collega della lista civica di Bastia Umbra,Piero Fabbri della lista civico-verde di Foligno e Pierpaolo Macchioni della lista civica di Orvieto. C’è un dato molto interessante da rilevare: il nostro lavoro ha creato un caso politico, lo stesso presidente della Giunta Regionale, Maria Rita Lorenzetti ha ammesso che la cifra di indennità è troppo elevata ed ha proposto un abbassamento del 10%. Altri consiglieri hanno proposto una riduzione del 20%. Il portavoce regionale di Forza Italia, Pietro Cappannini dice che il suo partito proporrà una legge che inglobi interamente la nostra proposta referendaria. Abbiamo inoltre avuto l’adesione di alcuni partiti politici, in particolare di Verdi e PdCI, del comitato di iniziativa radicale di Perugia e di alcuni singoli consiglieri di Rifondazione Comunista e di altre forze politiche. Teniamo a precisare che coloro che ci sostengono aderiranno al referendum, ma non entreranno nel comitato, che è composto solo dai sei componenti delle liste civiche”.

Come sviluppare successivamente la vostra iniziativa?

“Abbiamo raccolto oltre 12000 firme nei 90 giorni stabiliti per poter votare nel 2005. Ci auguriamo di poterlo fare il 12 giugno, data, questa, che non interferirebbe con le elezioni regionali che si svolgeranno il 10 Aprile (la legge prevede infatti il voto non prima di due mesi dalle elezioni regionali). Ora, proseguendo sulla strada intrapresa, vogliamo cercare di aprire un dibattito regionale su tutto il tema degli sprechi e dei costi di questo tipo di politica spesso opportunista, sprecona e spesso “a più pesi e più misure”, che taglia per i più poveri e incrementa gli emolumenti per chi possiede già tanto. Dopo il referendum cercheremo, dunque, di partire con una serie di iniziative sul territorio, quali assemblee pubbliche, volantinaggi, conferenze stampa, interventi in tv private, interviste, dibattiti in università e scuole. Cercheremo di risvegliare una regione che a noi pare un po’ addormentata, in un momento che necessita che i cittadini stiano con gli occhi spalancati, dato ci sono pochi soldi, anzi sempre meno e sprecarli in maniera sciocca è quasi masochismo”.

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